Il programma conclusivo della Stagione Ente Concerti 2022 assume connotati di eccellenza e virtuosismo, proponendo rarità musicali e al tempo stesso celebrando il graditissimo ritorno di Stefan Milenkovich e di Enrico Bronzi, artisti che negli ultimi anni hanno entusiasmato il pubblico pesarese.
In questa occasione, i due musicisti per la prima volta insieme a Pesaro, alterneranno pagine solistiche a brani in duo, alcuni di strabiliante virtuosismo, altri all’insegna di un meticoloso quanto prezioso ingegno compositivo come nel caso della Sonata per violino e violoncello in la minore op.73 di Maurice Ravel e Dhipli Zyia di Iannis Xenakis.
Le composizioni per violoncello solo sono la Suite n° 1 in sol maggiore BWV 1007 di Johann Sebastian Bach, la Pavana Lachrymae di John Dowland/Martin Schildt nella trascrizione di Enrico Bronzi,il Recuerdos de la Alhambra di Francisco Tàrrega, mentre Milenkovich proporrà al violino la Sonata n° 2 op. 27 di Eugène Ysaÿe e il Capriccio n° 24 di Nicolò Paganini.
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Suite n. 1 per violoncello solo in sol maggiore BWV 1007
Prélude – Allemande – Courante – Sarabande – Menuet I – Menuet II – Gigue
Eugène Ysaÿe (1858-1931)
Sonata n. 2 per violino solo in la minore op. 27 “Jacques Thibaud”
Obsession (prelude: poco vivace) – Malinconia (poco lento) – Danse des ombres (sarabande: lento) – Les Furies (allegro furioso)
Iannis Xenakis (1922-2001)
Dhipli Zyia per violino e violoncello
John Dowland/ Martin Schildt
Pavana lachrymae (trascr. dall’organo per violoncello di E. Bronzi)
Francisco Tàrrega (1852-1909)
Recuerdos de la Alhambra (trascr. dalla chitarra per violoncello di E. Bronzi)
Fritz Kreisler (1875-1962)
Recitativo e Scherzo-Caprice per violino solo in re minore op. 6
Niccolò Paganini (1782-1840)
Capriccio n° 24 per violino solo in la minore dai “24 Capricci” op. 1
Maurice Ravel (1875-1937)
Sonata per violino e violoncello in la minore op.73
Allegro – Très vif – Lent – Vif, avec entrain
Stefan Milenkovich, nativo di Belgrado, ha iniziato lo studio del violino all’età di tre anni, dimostrando subito un raro talento che lo porta alla sua prima apparizione con l’orchestra, come solista, all’età di sei anni ed incominciando una carriera che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo. È stato invitato, all’età di 10 anni, a suonare per il presidente Ronald Reagan in un concerto natalizio a Washington, per il presidente Mikhail Gorbaciov quando aveva 11 anni e per il Papa Giovanni Paolo II all’età di 14 anni. Ha festeggiato il suo millesimo concerto all’età di sedici anni a Monterrey in Messico.
Milenkovich ha partecipato a diversi concorsi internazionali, risultando vincitore di molti premi: al Concorso di Indianapolis (USA), al “Tibor Varga” in Svizzera, al “Queen Elizabeth” di Bruxelles, allo “Yehudi Menuhin”in Gran Bretagna, al “Paganini” di Genova, ecc.
Riconosciuto a livello internazionale per le sue eccezionali doti tecniche ed interpretative, ha collaborato con direttori quali Lorin Maazel, Daniel Oren, Lu Jia, Lior Shambadal, Vladimir Fedoseyev, Sir Neville Marriner.
S.Milenkovich è profondamente impegnato anche in cause umanitarie: tra l’altro nel 2003 gli è stato attribuito a Belgrado il riconoscimento “Most Human Person”. Ha inoltre partecipato a numerosi concerti patrocinati dall’UNESCO a Parigi, esibendosi al fianco di Placido Domingo, Lorin Maazel, Alexis Weissenberg e Sir Yehudi Menuhin.
La sua discografia include tra l’altro per la Dynamic le Sonate e le Partite di Bach e l’integrale delle composizioni per violino solo di Paganini. Dedito anche all’insegnamento, dal 2002 è stato assistente di Itzhak Perlman alla Juilliard School di New York, prima di accettare l’incarico di Professore di violino all’Università dell’Illinois,USA conclusosi nel 2021.
Suona un Guadagnini del 1783.
Milenkovich has all: the beauty of sound like David Oistrakh, the clearity and logic of the phrase like Henryk Szering, the virtuosity of Jasha Heifetz, the love for the music like Yehudy Menuhin and the humor and joy of Itzak Perlman.” Die Hannoverische Zeitung
‘Milenkovich is a star, and that’s something that comes along only a few times in a century. I may not know much, but I know magic when I hear it.” The Indianapolis Star
“Violinist Stefan Milenkovich has remerkable control over his instrument and is blessed with superb intonation and what seems like a limitless capacity for sustaining a big, broad, smooth line”. The Los Angeles Times
“… a stunning virtuoso……”. Strings
Violoncellista e direttore d’orchestra, è nato a Parma nel 1973.
Nel 1990 fonda il Trio di Parma, con il quale ha suonato nelle più importanti sale da concerto d’Europa, USA, Sud America ed Australia (Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Filarmonica di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Mozarteum di Salisburgo, Filarmonica di Colonia, Herkulessaal di Monaco, Filarmonica di San Pietroburgo, Wigmore Hall e Queen Elizabeth Hall di Londra, Teatro Colon di Buenos Aires). Con tale formazione si è imposto nei concorsi internazionali di Firenze, Melbourne, Lione e Monaco di Baviera, ricevendo peraltro il Premio Abbiati della critica musicale italiana.
Dal 2001, in seguito alle affermazioni al Concorso Rostropovich di Parigi e alla vittoria della Paulo Cello Competition di Helsinki, dove riceve anche il Premio per la migliore esecuzione del concerto di Dvorák con la Filarmonica di Helsinki, inizia un’intensa attività solistica. Partecipa regolarmente a numerosi festival, tra cui: Lucerna, Kronberg, Schubertiade Schwarzenberg, Melbourne, Turku, Naantali, Stresa, Ravenna, Lockenhaus.
La sua attività l’ha portato a collaborare con grandi artisti come Martha Argerich, Alexander Lonquich, Gidon Kremer, Angela Hewitt, Wolfram Christ, Stefan Milenkovich e complessi quali il Quartetto Hagen, la Kremerata Baltica e il Giardino Armonico. Suona e ha suonato come solista sotto la guida di Claudio Abbado, Christoph Eschenbach, Paavo Berglund, Frans Brüggen, Krzysztof Penderecki, Tan Dun, Reinhard Goebel. Ha seguito le lezioni di direzione d’orchestra di Jorma Panula ed è ospite di numerosi complessi, tra cui l’Orchestra Mozart (su invito di Claudio Abbado), Camerata Salzburg, Kremerata Baltica, Tapiola Sinfonietta, l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra Haydn, l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, l’Orchestra di Padova e del Veneto, i Virtuosi Italiani, la Filarmonica Marchigiana, la Sinfonica della Val d’Aosta, la Sinfonica Abruzzese.
Dal 2007 è professore all’Universität Mozarteum Salzburg. Tra le sue registrazioni discografiche, oltre alla vasta produzione con il Trio di Parma (Decca), vi sono tutti i concerti di Boccherini (Brilliant Classics), i concerti di C. P. E. Bach (Amadeus), un disco monografico su Nino Rota, le Sonate di Geminiani (Concerto) e l’integrale delle Suite di Bach (Fregoli Music) che è stata al secondo posto della top ten degli album di musica classica di iTunes Music Store.
Enrico Bronzi suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.
È impegnato nella promozione musicale dal 2007, in qualità di Direttore Artistico del Festival di Portogruaro, della Società dei Concerti di Trieste, del Festival Nei Suoni dei Luoghi (Udine). Ha organizzato cicli di concerti e festival mettendo al centro della propria ideazione il dialogo tra la musica e tutte le forme del pensiero umano, spesso attraverso una forte tematizzazione e promuovendo eventi nell’ambito della musica da camera e sinfonica, dell’etnologia, del jazz, della musica antica e contemporanea, della divulgazione musicale, a promozione dei nuovi talenti ed in favore del pubblico dei giovanissimi, anche a fianco di protagonisti del mondo della cultura e attraverso una visione multidisciplinare. Dal 2018 é il Direttore artistico della Fondazione Perugia Musica Classica, per cui si occupa della programmazione degli Amici della Musica di Perugia, della Sagra Musicale Umbra e dell’Orchestra da Camera di Perugia.